La voce del Consiglio federale deve farsi sentire

Consiglio federale 2022


La voce del Consiglio federale deve farsi sentire

(c) Andrea Arcidiacono, 9 gennaio 2022

La galoppante diffusione della variante omicron rimette in discussione i parametri della gestione della crisi pandemica anche in Svizzera. L’alta contagiosità è fonte d’incertezza sulla tenuta del sistema sanitario, economico e sociale. La nuova variante si diffonde in maniera molto rapida con un tasso di raddoppio dei casi sull’arco di pochi giorni, ma le sue conseguenze sono di regola meno gravi con un decorso più blando della malattia. La vaccinazione di richiamo fornisce una buona protezione contro un decorso grave. Il rischio di un decorso grave della malattia rimane elevato per le persone non vaccinate. La situazione negli ospedali e nei reparti di cure intense è critica, ma il sistema ospedaliero regge grazie anche al rinvio delle operazioni non urgenti e al trasferimento di pazienti da un ospedale all’altro.

A differenza dei paesi vicini, che hanno introdotto nuove misure per arginare la diffusione della nuova variante e aumentare la protezione vaccinale della popolazione, la Svizzera ha scelto ancora una volta una via diversa. Le ultime misure decise dal Consiglio federale sono entrate in vigore il 20 dicembre 2021: dall’obbligo del telelavoro alla limitazione dell’accesso agli spazi interni di ristoranti, strutture culturali, sportive e per il tempo libero e alle manifestazioni al chiuso unicamente alle persone vaccinate e guarite. Dove non è possibile portare la mascherina, come in discoteca o al bar, l’accesso è consentito solamente alle persone vaccinate o guarite risultate negative a un test.

L’aumento rapidissimo dei casi di contagio, dovuti alla nuova variante omicron, ha spinto i Cantoni a primi adattamenti, come la riduzione della durata della quarantena da dieci a sette giorni e l’introduzione di alcune misure restrittive nelle scuole. Il Consiglio federale ha invece assunto una posizione attendista con una comunicazione attiva ridotta al lumicino basata essenzialmente sulla comunicazione digitale. Il nuovo Presidente della Confederazione Ignazio Cassis, già medico cantonale in Ticino, ha rilasciato un’intervista al Sonntagsblick il 2 gennaio 2022, ha tenuto il discorso di Capodanno e ha partecipato all’emissione “Arena” della Televisione svizzero tedesca. Il Consigliere federale Alain Berset si è espresso attraverso due tweet e un’intervista alla Radio svizzero francese il 29 dicembre 2021.

In questa nuova fase della crisi pandemica, contraddistinta da forte insicurezza e confusione, i Cantoni, l’economia e la scienza hanno preso il sopravvento nell’opinione pubblica con una serie di richieste contradditorie. Il Consiglio federale è di nuovo chiamato a fare la sintesi e la ponderazione fra gli interessi in gioco: la protezione della salute pubblica, la garanzia del funzionamento degli ospedali e dell’economia e la coesione sociale. Il Consiglio federale è di nuovo chiamato a far sentire la sua voce con una comunicazione di crisi attiva che mostri in modo trasparente le difficoltà e le opzioni per uscire da questa nuova fase pandemica.

(c) Andrea Arcidiacono, Bellinzona, 9 gennaio 2022

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