Il Consiglio federale dice no alle due iniziative AVS


Il Consiglio federale dice no alle due iniziative AVS

L’iniziativa per una 13esima mensilità indebolisce l’AVS, poiché non regola la questione del finanziamento, mentre l’iniziativa per un aumento dell’età di pensionamento in base all’aumento della speranza di vita è troppo rigida. Ci vogliono misure mirate per stabilizzare l’AVS e aiutare chi è in difficoltà finanziaria, ha affermato la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider che ha presentato le raccomandazioni del Consiglio federale relative alla votazione federale del 3 marzo 2024.

© Andrea Arcidiacono, Berna, 22 gennaio 2024

La Svizzera dispone di un sistema di previdenza per la vecchiaia basato sui tre pilastri: la previdenza statale (AVS), la previdenza professionale (cassa pensione) e la previdenza privata. Il sistema di previdenza elvetico è confrontato a una sfida comune a tutti i paesi sviluppati: assicurare il finanziamento delle pensioni a lungo termine in un contesto politico, economico e sociale in pieno mutamento.

Nel suo intervento la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, responsabile del Dipartimento federale dell’interno dal 1° gennaio 2024, ha ricordato le ultime due importanti riforme dell’AVS approvate in votazione popolare che sono entrate in vigore nel 2020 (aumento dei contributi salariali, aumento del contributo della Confederazione) e nel 2024 (aumento dell’IVA, aumento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni, maggiore flessibilità nel pensionamento).

Oltre 2,5 milioni di pensionati beneficiano di una rendita AVS. Nel 2030 il numero di beneficiari supererà i 3 milioni. A partire dal 2031 l’AVS entrerà nelle cifre rosse e nel 2035 il deficit supererà i 4 miliardi di franchi. Attualmente ci sono tre persone attive per ogni pensionato. Nel 2035 questo diminuirà a 2,4 persone attive per un pensionato.

Iniziativa sindacale per una 13esima mensilità AVS

L’iniziativa popolare «Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS)» dei sindacati chiede che tutti i beneficiari di una rendita di vecchiaia abbiano diritto a un supplemento annuo pari a un dodicesimo della loro rendita annua, vale a dire a una tredicesima rendita di vecchiaia dell’AVS. Il supplemento non dovrà comportare la riduzione delle prestazioni complementari (PC) né la perdita del diritto alle medesime.

L’approvazione dell’iniziativa provocherebbe un aumento delle spese dell’AVS di 4,1 miliardi di franchi e di 5 miliardi di franchi dopo due anni dall’entrata in vigore. Per il Consiglio federale è importante assicurare la stabilità dell’AVS. “L’iniziativa per una 13esima mensilità AVS non regola la questione del finanziamento”, ha sottolineato a Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Bisognerebbe aumentare i contributi salariali o l’imposta sul valore aggiunto o aumentare l’età del pensionamento per assicurare il finanziamento di questa prestazione sociale.

La Consigliera federale socialista punta a misure mirate per aiutare i pensionati che si trovano in una situazione finanziaria precaria. Un tema importante che il Consiglio federale dovrà affrontare nella riforma dell’AVS da presentare al Parlamento entro il 2026.

Iniziativa sulle pensioni dei giovani liberali-radicali

L’iniziativa popolare «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)» intende garantire a lungo termine il finanziamento dell’AVS con l’innalzamento dell’età di pensionamento in due fasi. In una prima fase l’età di pensionamento per uomini e donne aumenterebbe in modo progressivo a 66 anni e in seguito l’aumento dell’età di pensionamento aumenterebbe in base all’aumento della speranza di vita.

Dagli scenari sull’evoluzione demografica elaborati dall’Ufficio federale di statistica emerge la speranza di vita residua a 65 anni continuerà ad aumentare.  Secondo l’automatismo proposto dall’iniziativa, l’età di pensionamento dovrebbe arrivare a 67 anni entro il 2043.

L’aumento dell’età di pensionamento permetterebbe di ridurre le spese dell’AVS di 2 miliardi di franchi all’anno. “Il meccanismo, che lega l’età di pensionamento alla speranza di vita, è ritenuto tuttavia troppo rigido, poiché non tiene conto della complessità dell’AVS, del mondo del lavoro e della situazione economica”, ha messo in evidenza la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider.

Il Consiglio federale non ritiene inoltre opportuno modificare nuovamente l’età di pensionamento dopo l’aumento dell’età di pensionamento femminile che entrerà in vigore nel 2025. Un ulteriore aumento dell’età di pensionamento non dovrebbe avvenire in maniera isolata, ma andrebbe discusso insieme ad altre misure nel quadro della prossima riforma dell’AVS.

Una campagna sull’onda delle emozioni

L’iniziativa per una 13esima mensilità AVS ha il vento in poppa secondo un sondaggio realizzato in gennaio da 20 Minuti e Tamedia: il 71 percento degli intervistati è favorevole. Particolarmente elevato il sostegno nella Svizzera francese e fra i pensionati. Solamente il 31 percento degli intervistati sostiene l’iniziativa per un aumento dell’età di pensionamento. Sarà interessante confrontare queste previsioni con il sondaggio della SSR-SRG che sarà pubblicato il 26 gennaio 2024.

L’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è un elemento centrale del sistema di previdenza per la vecchiaia basato sulla solidarietà fra persone attive e pensionati e sulla solidarietà fra ricchi e poveri. Le due iniziative popolari rimettono in discussione il contratto generazionale alla base dell’AVS, il cui scopo è di coprire in modo adeguato il fabbisogno vitale durante la vecchiaia. La rendita media AVS ammonta a 1884 franchi al mese per le donne e 1862 franchi al mese per gli uomini.

Molti pensionati dispongono di ulteriori redditi, in particolare di una rendita della cassa pensioni. Chi non riesce a raggiungere il minimo vitale ha diritto alle prestazioni complementari finanziate da Confederazione e Cantoni. Sono attualmente 220 mila i pensionati che beneficiano delle prestazioni complementari. 

© Andrea Arcidiacono, Berna, 22 gennaio 2024

 

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