Previdenza sociale e sanità all’esame popolare


Previdenza sociale e sanità all’esame popolare

Il 2024 sarà ricco di  votazioni popolari nei settori della previdenza sociale e della sanità. Popolo e cantoni saranno chiamati a esprimersi il 3 marzo sull’iniziativa per una 13esima mensilità AVS promossa dai sindacati e l’iniziativa per un aumento dell’età di pensionamento lanciata dai giovani liberali radicali. Ma non è tutto, poiché il 9 giugno popolo e cantoni saranno verosimilmente sollecitati con altre due votazioni di peso in campo sanitario: l’iniziativa del partito socialista per premi meno onerosi e l’iniziativa dell’Alleanza del centro per un freno ai costi. Il 22 settembre è probabilmente in programma la votazione sulla riforma delle casse pensioni. Non mancherà quindi il lavoro per la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, capo del Dipartimento federale dell’interno dal 1 gennaio 2024 al posto di Alain Berset.

(c) Andrea Arcidiacono, Berna/Bellinzona, 27 dicembre 2023

Il 1° gennaio 2024 entrerà pure in vigore la riforma AVS 21 che prevede tre importanti cambiamenti: l’età di pensionamento delle donne aumenterà da 64 a 65 anni in quattro tappe, l’imposta federale sul valore aggiunto aumenterà dello 0,4 percento e la riscossione della rendita AVS sarà resa più flessibile e graduale.

La riforma AVS 21 assicura la stabilità finanziaria dell’AVS a medio termine. Sono tuttavia necessarie altre riforme per garantire il versamento delle rendite AVS a lungo termine. Il Parlamento ha dato mandato al Consiglio federale di presentare entro la fine del 2026 un progetto di riforma dell’AVS per il periodo 2030-2040.

Prima tappa: 3 marzo 

Popolo e Cantoni saranno chiamati a votare su due iniziative popolari relative alla previdenza per la vecchiaia.

L’iniziativa per la previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (iniziativa sulle pensioni) dei giovani liberali radicali chiede in una prima tappa un aumento dell’età di pensionamento di uomini e donne a 66 anni e in una seconda tappa l’aumento dell’età di pensionamento in linea con l’aumento della speranza di vita.

L’iniziativa popolare «Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS)» dei sindacati chiede che tutti i beneficiari di una rendita di vecchiaia abbiano diritto a un supplemento annuo pari a un dodicesimo della loro rendita annua, vale a dire a una tredicesima rendita di vecchiaia dell’AVS. Il supplemento non dovrà comportare la riduzione delle prestazioni complementari (PC) né la perdita del diritto alle medesime.

Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di respingere entrambe le iniziative popolari per motivi di natura finanziaria e sociale. L’iniziativa sulle pensioni crea un automatismo fra la speranza di vita e l’età di pensionamento che non tiene sufficientemente conto della situazione effettiva del mercato del lavoro e della situazione sociale. Per quanto riguarda l’iniziativa sindacale Consiglio federale e Parlamento ritengono che non ci sarebbe abbastanza soldi per finanziari il versamento di una tredicesima rendita di vecchiaia AVS, come propone l’iniziativa sindacale. I beneficiari di una rendita d’invalidità o per superstiti sarebbero penalizzati rispetto ai pensionati.

Seconda tappa: 9 giugno 

Popolo e Cantoni saranno verosimilmente chiamati a esprimersi su due importanti temi legati alla sanità e alla previdenza anche nel secondo appuntamento alle urne.

L’iniziativa popolare del partito socialista per premi meno onerosi si concentra sul finanziamento e vuole limitare l’onere dei premi dell’assicurazione malattia al massimo del 10% del reddito. La riduzione dei premi dovrebbe essere finanziata per almeno due terzi dalla Confederazione e il resto dai Cantoni. L’approvazione dell’iniziativa comporterebbe costi supplementari di svariati miliardi per lo stato che variano a secondo degli scenari di crescita dei costi dell’assicurazione malattie obbligatoria.

Per questa ragione il Consiglio federale e il Parlamento propongono di respingere l’iniziativa e di puntare sul controprogetto indiretto parlamentare. I Cantoni dovranno aumentare i sussidi per la riduzione individuale dei premi malattia con una quota compresa fra il 3,5 e il 7,5% dei costi cantonali. Il contributo minimo dei Cantoni sarà legato all’andamento dei costi allo stesso modo di quello federale, che resterà dal canto suo invariato al 7,5% dei costi. Il compromesso raggiunto comporta costi aggiuntivi annuali di circa 356 milioni per i Cantoni.

L’iniziativa popolare dell’Alleanza del Centro di concentra sui costi e propone un freno ai costi del settore sanitario, se l’aumento dei costi per assicurato nell’assicurazione malattie obbligatoria è superiore al 20% dell’evoluzione dei salari nominali. In questo scenario il Consiglio federale, in collaborazione con i Cantoni, deve prendere misure per ridurre i costi con effetto a partire dall’anno successivo. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno respinto questa proposta ritenuta poco flessibile e difficilmente attuabile. Il Parlamento ha approvato un controprogetto indiretto che prevede l’introduzione nella LAMal di obiettivi di costo e di qualità. Gli assicuratori e i fornitori di prestazione devono definire misure correttive in caso di superamento degli obiettivi di costo.

Terza tappa: 22 settembre 

Non da ultimo il popolo sarà chiamato anche ad esprimersi sul referendum contro la revisione della legge sulla previdenza professionale che mira a rafforzare il finanziamento del secondo pilastro, mantenere il livello delle rendite e migliorare l’accesso al secondo pilastro per i lavoratori a tempo parziale, in particolare le donne. Contro questa riforma la sinistra e i sindacati hanno lanciato con successo il referendum che ha raccolto più di 140 mila firme.

Non mancherà quindi il lavoro per la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider che dal 1° gennaio 2024 sarà la nuova responsabile del Dipartimento federale dell’interno al posto del Presidente della Confederazione Alain Berset che ha terminato a fine dicembre i suoi dodici anni di attività in Consiglio federale.

(c) Andrea Arcidiacono, Berna/Bellinzona, 27 dicembre 2023

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