Gottardo: le FFS brancolano nel buio

4. November 2023
Gottardo: le FFS brancolano nel buio

Non si vede la luce alla fine del tunnel dopo il deragliamento di un treno merci nella galleria ferroviaria del Gottardo il 10 agosto. I lavori di riparazione della galleria dureranno più del previsto. I danni sono stimati fino a 130 milioni di franchi. Una riapertura completa è prevista nel settembre 2024. L’asse Nord-Sud rimane vulnerabile con disagi e rischi elevati di perturbazione.

(c) Andrea Arcidiacono, Berna, 4 novembre 2023

Solleva interrogativi a Nord e a Sud delle Alpi la gestione e la comunicazione di crisi delle Ferrovie federali svizzere di gravi incidenti, come il deragliamento di un treno merci nella galleria di base ferroviaria del tunnel di base del Gottardo il 10 agosto 2023. La rottura di una ruota di un vagone merci ha messo in ginocchio il tunnel ferroviario più lungo del mondo. È difficile pensare che questo tipo di eventi avversi non siano compresi nei dispositivi d’emergenza, nella gestione dei rischi dell’infrastruttura e nella comunicazione di crisi.

Nella conferenza stampa del 2 novembre le FSS hanno comunicato l’ennesima nuova possibile scadenza per la riapertura completa della galleria di base del Gottardo per i treni merci e i viaggiatori. Le FFS prevedono che i treni merci e i treni viaggiatori potranno riprendere a circolare a pieno regime solamente da settembre 2024, ha dichiarato il direttore generale delle FFS, Vincent Ducrot. Ma su questa data è lecito esprimere dubbi e preoccupazioni vista l’entità del danno subito e le innumerevoli incognite legate a un’operazione di ripristino mai messa in atto sinora.

Le FFS hanno comunicato che bisognerà rifare completamente sette chilometri di binario, sostituire oltre 20 mila traversine e gli strati di calcestruzzo. Secondo Peter Kummer, responsabile dell’infrastruttura FFS, citato dalla NZZ del 3 novembre 2023, i lavori avanzeranno a un ritmo previsto di 300 metri alla settimana. Le condizioni di lavoro per gli operai sono proibitive con temperature di 40 gradi che rendono necessarie pause di 15 minuti in container raffreddati dopo un turno di 45 minuti.

Certo le FFS si sono date da fare per ripristinare già dal 23 agosto il traffico merci nella canna est del galleria di base e rafforzare l’offerta sulla linea ferroviaria di montagna che ha ritrovato lo smalto dei bei tempi andati. Da fine settembre inoltre un paio di treni viaggiatori possono di nuovo circolare nella canna est del tunnel di base del Gottardo durante il fine settimana. Ma i disagi per i pendolari rimangono con tempi di percorrenza più lunghi sulla linea ferroviaria di montagna che ha costretto studenti e professionisti a dar prova di grande flessibilità.

Soffre il turismo di giornata in Ticino. Le perturbazioni della mobilità sono tuttavia anche un’opportunità per il settore turistico di dar prova d’innovazione con offerte di qualità che spingono i turisti a pernottare almeno una notte a Sud delle Alpi. Soffrono anche le FFS con danni stimati fra i 100 e 130 milioni di franchi compresi le entrate mancate. Il traffico passeggeri è diminuito del 40%.

Sinora le FFS hanno fatto orecchie da mercante a richieste di indennizzo o riduzioni di prezzo generalizzate per i viaggiatori, in particolare di chi è titolare di un abbonamento. Queste richieste di compensazione finanziaria sono giustificate, considerata che la qualità del servizio pubblico è diminuita e non solo sull’asse Nord-Sud. Un servizio pubblico che è ampiamente finanziato dalla Confederazione con 5,1 miliardi di franchi nel 2022 fra indennizzi, prestiti e contributo a fondo perso.

Dalle FFS, di cui siamo orgogliosi, è quindi leggitimo aspettarsi una comunicazione più trasparente e continua sulla durata dei disagi, una maggiore attenzione verso le richieste d’indennizzo finanziario per evitare di perdere ulteriori clienti a favore della strada e una maggiore conoscenza e considerazione delle sensibilità regionali nel nostro sistema federalista.

(c) Andrea Arcidiacono, Berna, 4 novembre 2023